Il signor F. ci sta contattando per una strana questione. Più di 8 anni fa, ha commissionato ad un'azienda dei lavori per diverse migliaia di euro, e poi li ha pagati a nero in quanto l'azienda gli aveva concesso un considerevole sconto. Ma ora, dopo tutto questo tempo intercorso, improvvisamente arriva a casa del signor F. una fattura da parte dell'azienda chiedendo in sostanza di nuovo l'intero importo per i lavori eseguiti 8 anni prima. Il signor F. non sa davvero come uscirne: come può lui dimostrare che il pagamento è già stato effettuato, mancando sia il bonifico bancario che la ricevuta che potrebbero servire proprio come prova dell'avvenuto pagamento? Percorrere le vie giudiziarie non risolverebbe il caso, in quanto, anche lui come l'azienda ha agito erroneamente nei confronti della legge e per questo gli possono essere apllicate le relative sanzioni. Per quanto riguarda l'azienda, gli elementi di prova sono probabilmente per essa più vantaggiosi: forse ci sono stime di costo controfirmate o simili che dimostrano che il lavoro è stato commissionato ed eseguito. E poiché non ci sono documenti ufficiali di una effettiva transazione saldata, la fattura può ora essere ristampata. Se questa non viene pagata o contestata - e non vi è un motivo di reclamo che sia “ufficialmente nominabile” - la società potrebbe persino recuperare la somma di fronte al tribunale. In ogni caso, al caso del signor F. cercheremo di trovare una soluzione per via negoziale, la quale però non sarà propriamente delle più facili.

È chiaro qui, che tutti dovrebbero considerare attentamente se pagare in nero sia realmente più economico e se sia davvero un buon affare sul lungo periodo, perché non solo senza una ricevuta non si riesce ad attestare una prova di pagamento, ma vengono meno anche altri diritti, come quello della garanzia.