La signora P. ci scrive: “Alcuni anni fa ho acquistato un'automobile a rate. Alcune le ho pagate in ritardo, ma ho rimborsato l’intero finanziamento. Di recente volevo chiedere un nuovo finanziamento e in banca mi è stato detto che appaio nel registro dei “cattivi pagatori”. Non ne sapevo nulla! Ho richiesto la cancellazione dell’inserimento e mi è stato detto che la procedura dura 12 mesi. Che cosa posso fare ora?”

Il Codice di deontologia e di buona condotta per sistemi privati di informazione al credito prevede che se i pagamenti non vengono regolarizzati nell'ambito del credito al consumo, le banche e gli intermediari finanziari, facciano pervenire ai clienti una comunicazione dalla quale risulti l’imminente iscrizione al registro dei cattivi pagatori. La giurisprudenza a riguardo é univoca: spetta alla banca o all’intermediario finanziario dimostrare l’invio della comunicazione oltre che la ricezione della stessa da parte del consumatore. A questa interpretazione, anche il Garante per la protezione dei dati personali si è associato. Ne consegue che sono legittime solo le registrazioni nei sistemi di informazioni creditizie (nel linguaggio tecnico anche definiti “SIC”) per le quali la banca sia in grado di dimostrare che il cliente ha ricevuto la comunicazione scritta dell’imminente registrazione. Altrimenti, la registrazione non è conforme alla legge e deve essere cancellata.

Pertanto, si raccomanda di richiedere alla banca mediante reclamo la cancellazione dall'inserimento nel sistema di informazioni creditizie. Nel caso in cui si riceva una risposta negativa, ci si può rivolgere all’Arbitro Bancario Finanziario.