La signora Paola ha ereditato da suo padre un orologio da polso piuttosto prezioso, ma nessuno nella sua famiglia sembra volerlo indossare. Così decide di metterli in vendita su un portale di online che vende prodotti di seconda mano. Un signore inglese, che sembra essere molto interessato all'orologio, ci contatta immediatamente. La signora Paola gli dice che spedirebbe l'orologio all'estero solo dietro pagamento anticipato - in realtà stava pensando ad uno scambio di persona, ed il pensiero di spedire l'orologio senza avere i soldi in mano le mette preoccupazione.

L'acquirente inglese si trova d'accordo senza un minimo di esitazione - le invierebbe semplicemente un assegno per posta. Si accordano su un prezzo di vendita di 600 euro. Poco tempo dopo, l'assegno arriva davvero, ma è di 6.000 euro. La signora Paola scrisse allora al signore (che a sua volta ammise la svista) se lei non potesse semplicemente trasferire la differenza? Vorrebbe anche trattenere le spese postali per l'invio dell'orologio, in quanto era stato il signore inglese ad aver causato tale inconveniente.

La signora Paola incassò l'assegno, trasferì la differenza di quasi 5.400 euro nel Regno Unito e spedí l'orologio. Ma dopo qualche giorno seguì un brutto risveglio: la banca chiamò la signora e le comunica che l'assegno era scoperto e che i soldi del trasferimento non erano recuperabili. La triste conclusione per la signora Paola fu questa: soldi ed orologio spariti.

Quindi il consiglio: fate attenzione quando vi viene chiesto di accettare assegni come mezzo di pagamento quando dovete vendere online. Quando arriva l'assegno, depositate l'assegno e aspettate che la banca vi comunichi l'effettivo ricevimento prima di consegnare la merce. Per gli assegni con importi più elevati, invece, prestare la massima prudenza ed attenzione!